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2.2 Esperienze e conoscenze pregresse sulla VR
La domanda 3.3 ha cercato di ottenere una panoramica sulla misura in cui il campione ha avuto
esperienze nel trattare con la realtà virtuale fino ad ora, se questo è stato considerato positivo o
negativo e quali lezioni si potrebbero trarre da esse. I risultati di questa domanda possono essere
meglio riassunti come segue: Sì, la realtà virtuale è già conosciuta – ma niente di più!
Quasi tutti gli intervistati sembrano aver sentito parlare della realtà virtuale e sostanzialmente
sanno di cosa si tratta. Tuttavia, il numero di coloro che hanno ricevuto presentazioni specifiche
sulla realtà virtuale o che hanno persino indossato gli occhiali per la realtà virtuale è piuttosto ri-
dotto (soprattutto nel gruppo dei formatori, tra gli stakeholders e gli esperti sembra un po' mi-
gliore).
In particolare, in Francia e in Italia, il gruppo di persone che ha già testato la VR e l'ha utilizzata in
parte anche in classe è stato più numeroso che in altri paesi; ciò non ha consentito, però, alcuna
conclusione rappresentativa in quanto per questi o altri paesi dello studio - i gruppi di riferimento
sono troppo piccoli. Ma, anche in questi paesi, l'impressione è stata che si trattasse di sperimen-
tazioni iniziali e azioni individuali e non di un'applicazione sistematica della realtà virtuale in classe,
la quale si basa su un orientamento strategico dei curricula e dei programmi formativi, attrezzature
ricche di hardware e software e, soprattutto, di una formazione preventiva intenzionale dei forma-
tori. Tuttavia, quelle persone che hanno già una piccola esperienza con la realtà virtuale hanno
dato importanti feedback su ciò che secondo loro è positivo e su ciò che vedono, invece, in modo
più critico; i vantaggi sono stati visti naturalmente dove le visualizzazioni complete sono utili, gli
svantaggi sono spesso visti a livello sociale e sulla complessità tecnica di alcuni hardware e soft-
ware.
Nel complesso, si può presumere che chiunque si occupi di apprendimento VR nella formazione
professionale per i giovani incontrerà poche conoscenze pregresse concrete e standard o linee
guida di qualità predeterminate; ciò è visibile sia tra i responsabili delle politiche educative e degli
esperti sia tra i formatori IFP nei paesi del partenariato (Italia, Francia, Spagna, Polonia, Irlanda,
Austria). Questo ovviamente ha lo svantaggio di dover iniziare la formazione VETREALITY da zero e
al livello più basso, basandosi su strutture poco esistenti. D'altra parte, il gruppo di progetto ha la
possibilità di elaborare liberamente le proprie specifiche linee guida e i propri contenuti partendo
da standard e quadri nazionali.
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